Papa Francesco
02/12/2022Guerra, nell’attesa della Pace. L’obiettivo del presidente della Russia Vladimir Putin di controllare il più possibile politicamente l’Ucraina è chiaro, ma nessuno sa quali potrebbero essere le sue mosse, nel mentre l’esercito russo continua a bombardare, mentre gli ucraini si difendono e cercano di respingere l’avanzata sovietica. Il freddo con la mancanza di elettricità e gas, oltre alla minaccia di utilizzare armi “atomiche” sono ulteriori campanelli d’allarme che alimentano l’odio ed il prolungarsi del conflitto.
Una guerra fratricida con migliaia di vittime tra i civili che purtroppo ha coinvolto anche dei bambini. Uno scenario orrendo. La speranza è che la crisi possa essere disinnescata attraverso la via diplomatica, con una soluzione che salvi la faccia a Mosca, salvaguardando l’Ucraina.
Putin forse si aspettava una reazione più debole dall’Occidente ma le severe sanzioni decise dall’Europa stanno mettendo in grave difficoltà la sua economia. Il presidente Volodymyr Zelensky ha ribadito che questo “è il momento di fermare la guerra”, anche nell’ultimo G20, che si è svolto a Bali, dove era ospite in collegamento video. Inoltre però ha chiesto anche che venga “offerta la possibilità di una Pace giusta, senza compromessi per la sua sovranità”. Una Pace da tutti invocata che tiene però con il fiato sospeso il mondo. Al momento le sue conseguenze sono catastrofiche sia in termini economici che di vite umane sacrificate.
Sulla questione Papa Francesco è stato categorico: “Come si fa a non capire che la guerra crea solo distruzione e morte, allontanando i popoli, uccidendo la verità e il dialogo?. Prego e auspico che tutti gli attori internazionali si diano veramente da fare per riprendere i negoziati, non per alimentare l’insensatezza della guerra”. Ma occorre pensare che non è solo la guerra in Ucraina a segnare negativamente la ripresa globale.
Infatti come tutte le grandi ed importanti calamità, anche il Covid -19 ha costituito un punto di accelerazione della storia. Un punto da cui ripartire avendo ad esempio lo sviluppo del digitale. In Italia è destinato a subire una forte spinta; così come le risorse messe in campo per innescare una vera e propria ripresa economica e le indicazioni strategiche di sviluppo che arrivano dall’Ue ricordano che la transizione ecologica è ormai un processo inevitabile, visto anche lo sconvolgimento degli equilibri naturali.
Qui entra in gioco l’economia circolare come motore della ripresa economica. Si deve fare meglio con meno risorse, eliminando gli sprechi e rivoluzionando il ciclo della nostra economia lineare in base ai ritmi e ai cicli della natura. Di certo questo implica investimenti e impegni, ma offre nuove ed infinite opportunità. Attraverso lo sport, la musica, la cultura, il teatro ed ovviamente le imprese, si deve ripartire, diventa difficile augurarsi buon Natale e prospero anno nuovo, ma dopo ogni grande crisi c’è sempre la rinascita come la pioggia che lascia spazio all’arcobaleno.
Editoriale di Antonio Elia, direttore responsabile.