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15/05/2024L’India al voto: tra gli appuntamenti elettorali più importanti del 2024. Le votazioni dureranno sei settimane fino al 1° giugno. Il nazionalista Modi ha portato il paese ad essere tra gli attori più influenti a livello globale facendola classificare quasi come una superpotenza
Un appuntamento elettorale che rappresenta una sfida di democrazia e di logistica. Elezioni che richiedono più di un mese di preparazione.
Gli appuntamenti sono suddivisi in sette giornate, dallo scorso diciannove aprile al prossimo primo giugno. Saranno circa 969 milioni gli indiani chiamati ad eleggere i 543 membri della Lok Sabha, la camera bassa del parlamento. Si aggiungeranno i circa 13,4 milioni di cittadini residenti all’estero. Il presidente Modi di 73 anni, al governo dal 2014, secondo alcuni sondaggi si accinge a vincere il terzo mandato quinquennale.
Circa l’80% degli indiani hanno dato un giudizio positivo sul suo operato. A Modi gli viene attribuito il merito di aver lavorato efficacemente sul welfare e le riforme sociali. Sotto la sua guida il partito nazionalista Bharatiya janata party (Bjp) ha ottenuto due vittorie schiaccianti sia nella prima elezione del 2014, sia nella successiva del 2019 con circa 303 seggi e un totale di 352 della National Democratic Alliance contro solo i 52 del Partito del Congresso.
Il principale sfidate del Bjp è l’Indian National Congress tra i più importanti partiti del paese che ha governato per circa 77 anni post indipendenza. In questa tornata elettorale, l’opposizione si vede più che mai unita per far fronte comune contro Modi. Il Congresso ha stretto un’alleanza con altri leader e partiti regionali unendo circa 24 forze politiche. La India, ovvero la Indian National Developmental Inclusive Alliance fa la sua campagna elettorale con la piattaforma del “salvataggio della democrazia”. I voti chiave dell’opposizione sono quelli del presidente del Congresso, Mallikarjun Kharge e i fratelli Gandhi rispettivamente Rahul e Priyanka.
Tuttavia, il blocco India è stato oggetto di lotte interne e ancora deve presentare il suo candidato a primo ministro. Le forze di opposizione dovranno lavorare duro per trovare una figura che possa tener testa alla popolarità di cui gode Modi. In aggiunta, alcune personalità sono state messe sotto pressione: vi sono stati alcuni arresti e indagini portate avanti dalle agenzie statali con l’accusa di aver avviato iniziative politiche contrarie alle politiche dei rispettivi partiti.
Il risultato delle elezioni è fondamentale a livello globale. Si parla di una delle economie in più rapida crescita del mondo. Nella classifica è passata dall’essere il nono paese a livello globale alla quinta posizione. Un’espansione in continua evoluzione che porterà il paese ad essere una superpotenza e che secondo alcuni analisti andrà ad occupare il terzo posto dietro solo a Cina e Stati Uniti.
Una crescita che non è accompagnata da un altrettanto indice positivo del tenore di vita. Secondo le stime della Banca Mondiale, lo Stato si è classificato al 147º posto nel 2022. La crescita del Pil non ha sortito lo stesso effetto in termini di riduzione delle disuguaglianze di reddito. È necessaria una politica inclusiva. Al pari della Cina di qualche anno fa, adesso è giunta l’ora per l’India di avviare una trasformazione in senso radicale delle sue infrastrutture per la costruzione di strade, porti, aeroporti e ferrovie.
L’Organizzazione Internazionale del Lavoro ha stilato un rapporto nel quale si evince che la popolazione istruita che rientra nella fascia di età tra i 15 e i 29 anni hanno maggiori possibilità di essere disoccupati rispetto a quelli senza alcuna istruzione. I tassi di disoccupazione sono al di sopra dei livelli globali con punte tra i giovani laureati che raggiungono il 29%.
Numerosi sono i cantieri aperti in tutto il Paese. Tra il 2014 e il 2023 sono stati aggiunti 55mila chilometri alla rete autostradale nazionale con un aumento complessivo del 60%. Lo stato di Nuova Delhi ha lavorato nella costruzione di una serie di piattaforme tecnologiche, infrastrutture pubbliche digitali che hanno contribuito ad apportare delle modifiche alle vite e alle imprese.
Dal 2009 è in vigore il programma Aadhaar che raccoglie dati demografici e biometrici dei cittadini, considerato tra i più grandi al mondo e che ha permesso al governo di ridurre la corruzione nelle iniziative del welfare. La piattaforma Unified Payments Interface (Upi), invece, permette pagamenti sicuri tramite il codice Qr. Un’India verso il progresso tecnologico. Modi ha affermato che la sua idea di infrastruttura pubblica digitale ha permesso al paese di raggiungere “obiettivi di inclusione finanziaria in soli sei anni, che altrimenti avrebbero richiesto almeno 47 lunghi anni”.
In ambito azionario, l’India ha raggiunto livelli record. Il valore delle società quotate ha superato i 4 trilioni di dollari. Lo stato possiede due borse principali: la National Stock Exchange of India (Nse) e la Bse tra le più antiche borse dell’Asia nota come Bombay Stock Exchange. Nel quadro della diversificazione degli approvvigionamenti a livello globale, Nuova Delhi sta spingendo le nuove aziende internazionali ad allontanarsi dalla Cina avviando un programma da 26 miliardi di dollari per attrarre capitali dall’estero nei settori che vanno dall’elettronica, automobili, dispositivi medici fino ai prodotti farmaceutici.
di Nicole Giordano vicedirettore