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26/07/2023Buone notizie per le famiglie italiane, l’inflazione nello scorso mese di giugno ha fatto registrare una netta frenata. Con un aumento dei prezzi a livello annuo che scende al 6,4%, dal 7,6% di maggio.
I dati diffusi sui principali canali di comunicazione, sono quelli dell’Istat. Sottolineano come si tratti di “una netta decelerazione”, che continua a essere influenzata dalla dinamica dei prezzi dei beni energetici in forte ridimensionamento. Altra considerazione importante è che l’inflazione di fondo si attesta al 6%, quella acquisita al 5,6%.
La prima, di fondo, al netto degli energetici e degli alimentari freschi, rallenta ulteriormente. Prosegue, la fase di rallentamento della crescita tendenziale dei prezzi del “carrello della spesa”, che a giugno è pari a +10,5%. Una spinta all’inflazione arriva invece dai rialzi dei prezzi degli alimentari non lavorati.
E’ in attenuazione la crescita su base annua dei prezzi dei beni che passa dal +9,3% al +7,5% e, in misura minore, quella dei servizi che si attesta ad un +4,5%. L’inflazione acquisita per il 2023 è pari a +5,6% per l’indice generale e a +4,9% per la componente di fondo.
Nello scorso mese di giugno, si è verificata l’ inflazione congiunturale nulla: non succedeva dal maggio 2021. Infatti ha mostrato una netta decelerazione, in un quadro di stabilità dei prezzi sul piano congiunturale, l’ultima variazione nulla su base mensile si era registrata a maggio 2021.
Su base mensile, l’inflazione a giugno ha quindi una variazione nulla. La stabilità dell’indice generale risente delle dinamiche opposte di diverse componenti.
Da un lato la crescita dei prezzi dei servizi relativi ai trasporti e dei servizi ricreativi, culturali e per la cura della persona, per effetto anche di fattori legati alla stagionalità, e degli alimentari non lavorati. Invece dall’altro lato, la diminuzione dei prezzi degli energetici, regolamentati e non. Ne scaturisce una boccata d’ossigeno per le famiglie meno abbienti.
Sempre dai dati Istati, emerge che nel secondo trimestre 2023 l’impatto dell’inflazione è più ampio sulle famiglie con minore capacità di spesa rispetto a quelle con livelli di spesa più elevati.
Ma rispetto al trimestre precedente, il rallentamento dell’inflazione è più marcato per il primo dei due gruppi. Restano invece critiche le associazioni di consumatori che sottolineano come la discesa delle bollette, specie sul mercato libero, non abbia portato benefici ad esempio agli alimentari.
Altro tassello da tenere sotto controllo è l’accelerazione delle tariffe nel settore dei trasporti, che risente di fattori stagionali e dell’arrivo dell’estate. Come è possibile verificare in maniera concreta in questi giorni, i prezzi dei biglietti aerei salgono di oltre il venti per cento in percentuale, su base annua. Mentre su base mensile aumentano quasi dell’undici per cento, con punte del diciotto.
Tornano a crescere anche le tariffe dei traghetti, che registrano un aumento congiunturale del sei per cento. Insomma fino alle prossime valutazioni statistiche, gli italiani possono tirare un sospiro di sollievo, con rincari nella “media”.
di Antonio Elia direttore responsabile