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26/02/2024Per averci creduto, un film contro la violenza sulle donne, ispirato alla storia della Dottoressa Sandra Pagliuca.
Quando ho incontrato la dottoressa Sandra Pagliuca e mi ha proposto un cortometraggio sulla sua storia, una storia di sofferenza e plagio, venivo dal successo di Credo in un solo Padre, e mi ero giurato che non avrei realizzato un altro film contro la violenza di genere perché l’esperienza precedente era stata davvero devastante.
Molte cose sembravano assurde per uno come me legato alla Filosofia della Gioia e della Libertà. Le violenze di genere erano senza senso perché non riuscivo a comprendere di come la più nobile delle espressioni umane: l’Amore potesse annientare, svilire, distruggere o addirittura uccidere.
Il processo dell’Amore che sfiorisce e si trasforma in odio o violenza per sete di egoismo può e dovrebbe essere raccontato e declinato senza filtri e senza imposizioni. Avrei accettato un nuovo incarico solo se avessi potuto inserirci la mia visione, la mia percezione e i must di naturalismo e verismo che porto avanti con Cinema Sociale99: Intrattenere, Educare, Formare.
Ognuno di noi nella vita è stato, almeno una volta, vittima d’Amore ma per quanto possa essere doloroso per il nostro cuore, l’Amore resta un’isola, un approdo che intorno ha l’infinità di un oceano che non tutti conosciamo. Non ci sono regole in amore, non ci sono previsioni e non sempre si esce vincitori ma resta pur sempre un incredibile stato del nostro Essere, qualcosa che ci rende Infiniti per questo un amore malato, un amore infernale, secondo chi scrive, non può definirsi tale.
L’Amore dovrebbe essere un momento fondamentale di crescita per ogni abitante di questa vita, è un’onda che ci avvolge e che va a braccetto con la Felicità. L’Amore e la Felicità sono sentimenti dinamici, appartengono all’alta e infinita (ancora una volta) sfera del bene e, per questo, spesso, sfuggono alle creature mortali che abitano questa Terra. L’odio e il dolore invece sono statici e, spesso vengono utilizzati da bestie ignobili per manifestare il loro predominio sulle altre “povere creature” (le vittime).
Credo in un solo Padre, tratto dal libro Senza Far Rumore, di Michele Ferruccio Tuozzo ed ispirato ad una storia vera, raccontava la violenza in ambienti remoti e pastorali, la storia di Sandra, invece, avveniva in ambienti borghesi e questa componente “bunueliana” mi affascinava.
Preso dalla voglia di scoprire come avrei raccontato registicamente questa assurda storia di violenza, con Cinema Sociale99 abbiamo accettato di realizzare Per averci Creduto che, dopo essere stato selezionato a Giffoni Impact e ad aver vinto premi importanti a Corto-Circuito 2023, sta facendo incetta di premi nazionali prima di rivolgersi ad un pubblico internazionale.
In questo lavoro ho avuto la fortuna di lavorare ancora con il grandissimo Massimo Bonetti, Chiara Primavesi e Giordano Petri, interpreti “assoluti” che tanto mi avevano regalato nel film precedente. Ho puntellato il cast artistico e tecnico con altri amici come il mio “Mastroianni” Fabio Mazzari e le nuove grandi scoperte Pako Loffredo, Patrizia Schiavo e i tanti amici di Cinema Sociale99 da Bagher Rahati Nover alla fotografia a Gerardina Busillo e Rossella Corrado, sino ai comprimari Aldo Leonardi, Assunta Scalella, Florindo Cimei, Dario Amaltea, Kevin Capece, Irene Alfinito, il dottor Mauro Reppucci, Erin De Rosa e i ragazzi della Asd Emozione in Movimento di Rossella Tortorelli.
La colonna sonora di Susanna Reppucci, regalava grandi atmosfere per questo eravamo pronti per girare un’opera dal grande valore sociale, umano, culturale convinti che il lavoro avrebbe toccato una vasta platea come è stato.
Il lavoro, girato tra Salerno, Vietri e il comune di Quarto è tratto dal libro Per averci creduto. Quando il perverso è chi ti cura, della dottoressa Sandra Pagliuca. L’opera racconta la storia di una violenza con attenzione “chirurgica”, una durezza e una prosa verista senza banalizzare alcun sentimento.
Sandra Pagliuca aveva solo 15 anni quando subì la violenza dal suo medico curante ed oggi è un esempio di donna tenace, combattiva, moderna che attraverso il suo esempio è riuscita a tratteggiare la genesi e il peso di una tragedia (l’abuso) che debilita la mente delle vittime.
Il dramma subito dalla protagonista è espressione della coscienze di molti che non hanno voce e di cui la nostra protagonista si fa paladina attraverso uno struggente processo di regressione ed elaborazione che ho diretto con un passo da thriller grazie ad una costruzione ed un montaggio (curato da Alessio Rivellino) Lynchiano che gioca su tre livelli cronologici: 1982, 1991 ed oggi.
Nel cortometraggio la protagonista (la bravissima Chiara Primavesi) non vuole vendetta, cerca semplicemente verità per instillare un metodo giusto nel nostro Mondo ancora troppo “maschio-sauro”. Sandra grida il suo dolore cercando di migliorare la società per condannare quei carnefici ancora oggi (purtroppo) sicuri di restare impuniti. Ho dichiarato più volte le mie intenzioni: “Come fondatore di Cinema Sociale99 sono anni che mi impegno per smascherare i cattivi e raccontare l’assurdità di una società cannibale che mastica i più deboli ferendone spirito (e rovinando vite) legittimandone i tiranni. Sono un regista contro corrente ma per me il Cinema ha una grande responsabilità perché è un’arte che può e deve arrivare a tutti".
Per averci Creduto è un cortometraggio: "dall’appeal internazionale con un cast di grande fascino, una storia vincente che fonde il dramma intimo del nostro neorealismo migliore, passando dal teen movie delle scene iniziali per trasformarsi in denuncia grazie ad una suspense sempre crescente, scandita dalle musiche della cantautrice Susanna Reppucci".
La struttura del dramma è: "nerissima in cui American Pshyco pare essere l’esempio più calzante per raccontare l’assurda psicologia del perverso narcisista, in questo caso, il mellifluo dottor Fera. Da ragazzino amavo un film di Jonathan Kaplan, un dramma interpretato da una Jodie Foster in stato di grazia: Sotto accusa dove il tema centrale era l’avversione dei carnefici nei confronti della femminilità della vittima. Era il 1988, anni in cui (la stessa) Sandra Pagliuca subiva le sue violenze fisiche e psicologiche".
Alla consegna dell’ Oscar come migliore attrice, Jodie Foster ringraziò:"principalmente la famiglia (il suo nido felice) quindi, parlando del film disse,: -la crudeltà pare essere una cosa decisamente troppo umana, la crudeltà (forse) sembra appartenere ad un certo tipo di “cultura” ma la crudeltà non dovrebbe mai essere accettata! Il lavoro dipinge la crudeltà in un ambiente borghese dove tutto pare essere etichetta, persino la feroce Tirannia del più forte. La crudeltà serpeggia ancora oggi nel mondo e si insinua come un virus nei pensieri degli esseri “senzienti” generando terrore anche in chi dovrebbe “semplicemente” denunciare.- Racconta la dottoressa Pagliuca che da anni cerca di cambiare la legge in materia di violenza. Per averci creduto è un corto ma anche dinamite, un racconto che solo il cinema può trattare e diffondere per far gridare a tutti un liberatorio, definitivo ed esplosivo: Mai più!".
Per averci Creduto è un’opera che: "non lascia spazio a ripensamenti e la condanna dei mostri sul finale è chiara. Il cinema ha una grande responsabilità e Per averci Creduto è lo specchio di una chiave per scardinare Indifferenza ed Omertà grazie alla vera storia della dottoressa Sandra Pagliuca. Il cortometraggio è distribuito dalla Sly Production di Silvestro Marino ed è un film prodotto dalla stessa Sandra Pagliuca con l’organizzazione della nostra Ets Cinema Sociale99, un’opera fortemente voluta da tanti amici, tra questi Rossella Tortorelli, Max Capone, Luca Iovine, lo scrittore Marco Onnembo e che vive anche grazie a questo spazio su Leonews Magazine, da sempre attento e partner delle nostre iniziative e nel mese che da San Valentino ci porta alla festa della donna credo sia importantissimo condividere questa storia".
di Luca Guardabascio, regista e Fondatore di Cinema Sociale99