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23/10/2023I leader europei, grazie alla spinta della presidenza spagnola del Consiglio dell’Ue, hanno tenuto un vertice con gli esponenti dell’America Latina e dei Caraibi per rafforzare i legami tra i due attori.
Si è tenuto a Bruxelles il terzo vertice UE-CELAC, (Comunità di Stati Latinoamericani e dei Caraibi ) sotto la presidenza spagnola del Consiglio d’Europa guidato da Pedro Sánchez, presidente del Consiglio dei ministri.
Dopo circa otto anni dalla loro ultima riunione, il vertice ha rappresentato un’occasione fondamentale per rilanciare il partenariato di lunga data tra i due attori fondato su valori e interessi basati su forti legami economici, sociali e culturali. I leader hanno enfatizzato l’importanza dell’impegno comune a favore della democrazia, del rispetto dei diritti umani e delle libertà fondamentali, del rule of law, dello sviluppo di un multilateralismo inclusivo.
L’incontro è stato utile per discutere sull’accordo di libero scambio tra gli stati membri europei e gli stati del Mercosur che potrebbe portare alla creazione di una vasta area di libero scambio includendo circa 700 milioni di cittadini.
Bruxelles si è impegnata a spendere circa 45 miliardi di euro entro il 2027 per gli investimenti nel territorio sud-americano e nei Caraibi nel framework dell’iniziativa Global Gateway, ossia una strategia che mira a realizzare connessioni sostenibili tra le diverse zone del globo contribuendo a fronteggiare le sfide urgenti come la lotta al cambiamento climatico, il rafforzamento della competitività, il miglioramento dei servizi sanitari, la sicurezza delle catene di approvvigionamento che ha visto una grave crisi dovuta allo scoppio della guerra.
Questa iniziativa è spinta dalla volontà dell’Ue di diventare un centro d’ispirazione per il mondo intero.Il piano di investimenti comprenderà settori energetici: dall’energia pulita alle materie prime; sarà inglobato lo sviluppo verso la transizione digitale rispettando la tutela e il diritto alla vita privata, sarà necessario aumentare la connettività e colmare il divario tecnologico tra i vari paesi.
I progetti includono lo sviluppo della rete 5G in Giamaica, o l’elettrificazione del trasporto pubblico in Costa Rica e investimenti nelle miniere di litio in Argentina e Cile. In aggiunta, è stato siglato anche un partenariato tra la Commissione europea e il Cile in merito alla fornitura di materie prime dal continente europeo per avviare il processo di transizione verde.
Per la presidente della Commissione, Ursula Von der Leyen, questi paesi del sud-America hanno tutte le potenzialità per diventare una grande potenza nel settore delle rinnovabili perché hanno a disposizione la materia prima che può essere anche facilmente esportabile.
Tutto questo, nel novero di un contesto internazionale dove si pensa a dover diminuire la dipendenza dalla Cina.Per quel che concerne la guerra in Ucraina, le due sponde dell’Atlantico non hanno trovato un accordo unanime sulla condanna alla Russia.
Questo pone in evidenza la diversità di veduto o valoriale tra i due blocchi. Un primo segnale è arrivato già prima del summit con Bruxelles, quando il primo ministro spagnolo Sanchez ha invitato il presidente ucraino Zelensky e la reazione da parte dei paesi latinoamericani non è stata positiva.
Nel comunicato congiunto tutti i paesi hanno espresso “profonda preoccupazione” sull’aggressione russa. Tuttavia, paesi come Nicaragua, Cuba e Venezuela si sono opposti ad accettare un testo critico nei confronti di Mosca. Altri stati, sostenendo la sovranità territoriale dell’Ucraina, hanno sottolineato che nel contesto globale sono presenti anche altre guerre a cui bisogna prestare attenzione.
Ralph Gobsalver, presidente della Celac ha detto “Non possiamo fare di questo vertice tra l’Ue e la Celac un vertice sull’Ucraina” – “Ma è chiaro che l’Ucraina è una questione di grande importanza per l’Europa e per il mondo, così come anche altri conflitti”, riferendosi ad Haiti, alla crisi palestinese e alle diverse guerre in Africa.
In America Latina, il Cremlino non è percepito come una minaccia. La Russia è vista come un paese pacifico che è stato attaccato dalla Nato. La minaccia o la guerra vengono percepite in maniera totalmente diversa.
di Nicole Giordano vicedirettore