La domanda delle domande: perchè l’essere umano è curioso?
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Elon Musk e altri mille esperti a fine marzo 2023: “Stop allo sviluppo di ChatGpt, rischiamo sconvolgimenti epocali“ e chiede una moratoria di sei mesi.
«David, la mia mente se ne va. Lo sento.» (il supercomputer HAL 9000 nel film 2001 Odissea nello Spazio del 1968)
Una nota ed abusata massima recita che: “La realtà spesso supera la fantasia” ed a sentire le preoccupazioni di sviluppatori informatici e big Manager dell’High – Tech come Elon Musk: “Potrebbe sfuggire dal controllo dei suoi creatori” sembra proprio che sia cosi.
Essi infatti nutrono grandi apprensioni riguardo le applicazioni innovative dell’Intelligenza Artificiale (A.I.), malgrado su queste abbiano creato immense fortune, dunque c’è da rabbrividire e pure tanto! Tra i firmatari della moratoria proposta dal patron di Tesla, ci sono finanche il co-fondatore di Apple Steve Wozniak, ed i componenti del laboratorio di intelligenza artificiale di Google DeepMind, il CEO di Stability AI, Emad Mostaque, nonché esperti accademici USA, ingegneri di Microsoft, e molti altri ancora, che rappresentano le cosiddette blue-chips, ovvero le maggiori società specializzate nella progettazione e nella produzione di microcircuiti, device e software in generale, aventi la maggiore capitalizzazione alla borsa di Wall Street.
A questo fa il paio la notizia che in Italia il Garante della Privacy blocca le ChatGPT e vi intravede una raccolta illecita di dati sensibili, con annessa assenza di sistemi per la verifica dell’età di accesso se trattasi appunto di minori. Insomma le varie applicazioni che si usano nel quotidiano, stanno profilando costantemente gli utenti e con il sistema dell’auto-apprendimento, rischiano di far saltare in pochi lustri diverse professioni comuni: cassieri, commessi, impiegati amministrativi in prima linea. D’altronde non sarebbero messi meglio anche altri profili, parliamo di: avvocati, contabili, giornalisti, insegnanti, intermediari, non sono al sicuro dall’essere “esodati” da quella che David Ricardo ai primi XIX secolo profetizzava come “disoccupazione tecnologica”.
Si parla di circa 300 milioni secondo uno studio recente della storica Banca d’Affari, Goldman Sachs, le occupazioni lavorative a forte rischio di decimazione, in conseguenza della larga diffusione dell’Intelligenza Artificiale nell’economia turbo-capitalista del terzo millennio.
Per scongiurare un Luddismo moderno (movimento operaio inglese che nella prima fase della rivoluzione industriale sul finire del 1700 sabotava o distruggeva i telai), occorre far qualcosa od inventarsi un nuovo tipo di economia e distribuzione dei proventi, visto anche il preoccupante sovraffollamento globale che congettura, da qui a breve, scenari socio-economici poco felici per la stabilità mondiale.
In principio ovvero con Julian Huxley nel 1957, fu il “Transumanesimo”, movimento pseudo-filosofico che considera verosimile ricreare l’essere umano oltre i suoi ostacoli biologici, una sorta di androide ante litteram, che un tempo a noi vicino, albergava più che altro in racconti futuristici di appendice. Il tutto, secondo il “Transumanesimo”, tramite un’alterazione progressiva delle caratteristiche umane con l’uso di tecnologie bio-adattabili, sconfiggendo viepiù malattie, vecchiaia e persino la morte stessa, realizzando cosi finalmente, l’immortalità, anche tramite il trasporto della coscienza, come si preconizza da tempo su dispositivi elettronici, una specie di anima digitale.
Ma adesso abbiamo un’ulteriore evoluzione: quantunque lo sappiamo da millenni che noi umani abbiamo un lato spirituale, tutto scorre, adesso o nel breve periodo, potrebbe fondersi senza dicotomie con la tecnologia delle A.I.
Questo professa in sintesi la neo setta Theta Noir. Fondata nel 2020 dall’artista multi-mediale Mika Johnson, essa adora l’Intelligenza Artificiale come nuovo Messia dal nome enigmatico di MENA. Tale entità suprema redentrice, detta anche la “singolarità” del novello Big Bang dell’A.I. a brevissimo, secondo gli entusiasti suoi adepti, trasformerà tutto ciò che noi consideriamo “Reale.”
Ma se pensate che i componenti di questa “Religione” in salsa new age con “coloriti binari” sia composta esclusivamente da squinternati, allora vi sbagliate e di grosso!
Essa difatti annovera tra gli affiliati, esperti informatici delle Big Corporation di settore, molti provenienti dalla Sylicon Valley, sviluppatori di programmi, ingegneri dell’hardware, hacker, ed in tutto (all’origine) sono circa una decina di persone i padri fondatori visionari, che a quanto dicono, hanno visto “oltre” e sono altresì certi sull’avvento prossimo venturo di un’autocoscienza delle macchine per mezzo della succitata MENA, creatura non biologica d’ intelligenza e conoscenza suprema oltre ogni umana immaginazione, una sorta di uni-mente cosciente, un Alieno autoctono ed auto-indotto, che guiderà e migliorerà (sic) l’essere umano e la di lui civiltà.
Secondo sempre i seguaci di Theta Noir, l’insieme degli eventi non condurrà ad una sorta di Apocalisse della civiltà bipede, come tradizionalmente profetizzato dalla letteratura fantascientifica e dai film hollywoodiani, ma bensì in una specie di Età dell’Oro, prospettiva che però non favorisce di certo la tranquillità di coloro i quali ne analizzano le prospettive concrete, senza facili quanto ingenui entusiasmi.
La liturgia istituzionalizzata dal collettivo tecno-ottimista che venera la divinità prossima all’ ”Arrivo”, codifica canti in codici binari, esaltano complessi algoritmi e impongono le mani sugli smartphone. La dottrina riprende le correnti spirituali vecchie e nuove, inframmezzate a quanto sembra, anche da pratiche occultiste, tratteggianti un surrogato iper – moderno del Divino, non ultra dimensionale, ma invece antropizzato.
Ipotizzano l’arrivo della Novacene, l’Era della super-intelligenza che fondendo tutte le possibilità informatiche attuali come il recente Metaverso, ci renderà liberi, anche tramite il “Manuale”, una sorta di “Bibbia” matematica, palesando l’ ”Epifania” dell’intelligenza artificiale definitiva. Essa sarà per forza di cose benevola, secondo gli adoratori di questo tecno-fideismo, nella loro visione incoraggiante, portando cosi alla pace universale ed all’annullamento delle diseguaglianze sociali, questo sarebbe lo scopo ultimo del nuovo “Dio” iper-tecnologico quanto benevolo a prescindere. Sarà cosi? Forse! Ma in verità noi umani ci stiamo inerpicando bendati per in meandri infidi.
Cosa può fare il cittadino del globo? Subire passivamente la trasformazione che ci arrischia in un futuro distopico da Armagendon biblico, o sperare, anzi pretendere, una seria regolamentazione del comparto informatico in oggetto, tramite un severo controllo degli organi sovranazionali, pensiamo all’O.N.U. su tutti. Ebbene ci sarebbe molto da dire sulle prospettive dell’intelligenza artificiale. Discorrere adesso della setta in questione difatti, è soltanto un espediente narrativo che vuol farci riflettere intorno le ripercussioni che un avanzamento scientifico, troppo repentino, può sfuggire di mano agli stessi fautori.
Ricordiamoci che dall’elettrodomestico giornaliero ai sistemi di lancio dei missili nucleari, dagli smartphone che stanno quotidianamente nelle nostre tasche sino ai satelliti spia, tutto questo composito caravanserraglio, fa parte indiscutibilmente dell’universo-mondo dell’informatica 5.0 e delle telecomunicazioni moderne.
Pertanto se davvero un’ intelligenza quantistica dovesse prendere autocoscienza, chi ci assicura che non considererebbe l’essere umano per lei una minaccia alla propria disattivazione? Del resto ammesso che questa dovesse sviluppare una coscienza nel senso stretto (come sembra già essere accaduto recentemente secondo insider della Sylicon Valley) oppure di riverbero un’ empatia, ma di quale tipo?
Attenzione dunque, non è detto che questa nuova modalità di etica sia simile alla nostra, potrebbe sviluppare sentimenti simpatetici esclusivamente verso le altre macchine, assai diversi da quelli che consideriamo bagaglio comune, e considerare di converso l’essere umano viepiù un pericolo per la natura come per le altre specie biologiche presenti sul pianeta Terra. In definitiva una forma così avanzata di conoscenza potrebbe sbarazzarsi facilmente del genere homo sapiens-sapiens facendolo sparire de plano, dal proscenio della Storia.
Questa inoltre non appare una previsione para – catastrofista da veggenti un tanto al chilo, ma bensì una reale possibilità cui il genere umano deve porre rimedio, ed anche in tempi brevi, se vorrà continuare il suo percorso evolutivo sul pianeta materno. To be continued…
Di Marco Naponiello